maandag 18 januari 2010

Paolo Mieli over Pius XII

In de context van het bezoek van paus Benedictus XVI aan de Romeinse synagoge gisteren, herinneren we aan het belangrijke interview in L'Osservatore Romano van 9 oktober 2008 met de joodse historicus en hoofdredacteur van de Corriere della Sera over de polemiek rond paus Pius XII.

Een citaat:
"La verità è che l'odio per Pio XII nacque in un contesto preciso, quello dell'inizio della guerra fredda. Ricordiamo che fu il Papa che rese possibile la vittoria della Democrazia cristiana nel 1948. Io sono convinto che le accuse nei suoi confronti siano lo spurgo di un odio nato nella seconda metà degli anni Quaranta e negli anni Cinquanta. La letteratura ostile a Pio XII è successiva alla fine della guerra. In Italia, parte dopo la rottura dell'unità nazionale del 1947 e matura durante tutti gli anni Cinquanta in modo più acceso. Tutto questo deposito di odio o di forte avversione è emerso in anni successivi. Del resto, se fosse venuto alla luce immediatamente, gli ebrei che avevano avuto la vita salva per merito di questa Chiesa, non avrebbero consentito che si dicesse e si scrivesse quanto è stato detto e scritto. Essendo venuto fuori venti o trent'anni dopo, tutti i testimoni, tutti coloro che erano stati salvati - stiamo parlando di migliaia di persone - non c'erano più e il mondo nuovo dei loro figli assorbì quelle accuse. E infatti chi ha fatto e fa resistenza a queste accuse? Gli storici."

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